DM 16/7/2001, n.349: Regolamento recante modificazioni al certificato di assistenza al parto

MINISTERO DELLA SANITÀ

DECRETO 16 luglio 2001, n.349

Regolamento recante: "Modificazioni al certificato di assistenza al parto, per la rilevazione dei dati di sanità pubblica e statistici di base relativi agli eventi di nascita, alla nati-mortalità ed ai nati affetti da malformazioni".

(Pubblicato nella GU n. 218 del 19/9/2001)

 

IL MINISTRO DELLA SANITÀ

Visto l'articolo 17, commi 3 e 4, della legge 23 agosto 1988, n. 400;

Vista la legge 31 dicembre 1996, n. 675, in materia di "Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali", e successive modificazioni;

Visto l'articolo 8, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 20 ottobre 1998, n. 403, recante: "Regolamento di attuazione degli articoli 1, 2 e 3 della legge 15 maggio 1997, n. 127, in materia di semplificazione delle certificazioni amministrative";

Visto il decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 135, concernente: "Disposizioni integrative della legge 31 dicembre 1996, n. 675, sul trattamento di dati sensibili da parte dei soggetti pubblici";

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 1999, n. 318, concernente: "Regolamento recante norme per l'individuazione delle misure minime di sicurezza per il trattamento dei dati personali, a norma dell'articolo 15, comma 2, della legge 31 dicembre 1996, n. 675";

Visto il decreto ministeriale 19 aprile 1978, recante: "Nuovo modello di certificato di assistenza al parto";

Visto l'articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 luglio 1999, recante: "Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni ed alle province autonome di Trento e Bolzano in materia di accertamenti utili alla diagnosi precoce delle malformazioni, e di obbligatorietà del controllo per l'individuazione e il tempestivo trattamento dell'ipotiroidismo congenito, della fenilchetonuria e della fibrosi cistica";

Visto il decreto dell'Alto commissario per l'igiene e la sanità pubblica 8 ottobre 1953, relativo all'"Approvazione dell'unito modello per la denuncia dei nati deformi";

Considerata l'importanza ai fini di sanità pubblica, del rilevamento dei dati statistici relativi agli eventi di nascita, dei nati affetti da malformazioni e dei nati morti, mediante la compilazione da parte delle ostetriche e del personale medico del certificato di assistenza al parto, quale strumento di tutela della salute dell'individuo e della collettività;

Considerata la necessità di modificare il certificato di assistenza al parto, individuando uno strumento omogeneo per la rilevazione dei dati di base relativi agli eventi di nascita, e dei dati relativi ai nati affetti da malformazioni e ai nati morti;

Considerata, altresì, la necessità di apportare modifiche al modello per la denuncia di nato con malformazione congenita ed individuare uno strumento di base utile per la rilevazione dei dati specifici;

Considerato il determinante apporto tecnico di competenza dell'Istituto nazionale di statistica;

Visto il parere espresso dal Consiglio superiore di sanità nella seduta del 27 ottobre 1999;

Visto il parere espresso dal Garante per la protezione dei dati personali ai sensi dell'articolo 31, comma 2, della legge 31 dicembre 1996, n. 675, nella seduta del 1 marzo 2000;

Acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano nella seduta del 22 marzo 2001;

Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nella seduta del 4 giugno 2001;

Vista la prescritta comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, effettuata in data 21 giugno 2001;

Adotta

il seguente regolamento:

Art. 1.

1. È approvato il nuovo certificato di assistenza al parto, in seguito denominato "certificato", quale strumento utilizzabile ai fini statistici e di sanità pubblica, secondo l'allegato schema esemplificativo di base che costituisce parte integrante del presente regolamento.

2. Il certificato, che contiene almeno le informazioni riportate nello schema allegato, è composto delle seguenti sezioni:

sezione generale;

sezione A: informazioni socio-demografiche sul/sui genitore/i;

sezione B: informazioni sulla gravidanza;

sezione C: informazioni sul parto e sul neonato;

sezione D: informazioni sulle cause di nati-mortalità;

sezione E: informazioni sulla presenza di malformazioni.

3. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono prevedere, nel rispetto della normativa di cui alla legge 31 dicembre 1996, n. 675, e successive integrazioni, ulteriori informazioni da rilevarsi attraverso il certificato, fermo restando il suo contenuto informativo di base richiamato nel comma 2.

4. Il certificato viene redatto, non oltre il decimo giorno dalla nascita, a cura dell'ostetrica/o o del medico che ha assistito il parto o del medico responsabile dell'unità operativa in cui è avvenuta la nascita per le sezioni A, B e C, ed a cura del medico accertatore per le sezioni D ed E.

5. L'originale del certificato viene conservato presso la direzione sanitaria degli istituti di cura pubblici e privati in cui è avvenuto il parto.

6. Nei casi di nascita avvenuta a domicilio o in struttura diversa da istituto di cura pubblico o privato, il certificato deve essere consegnato dall'ostetrica/o o dal medico che ha assistito il parto all'azienda USL di evento, non oltre il decimo giorno dall'evento nascita.

7. I direttori sanitari delle aziende ospedaliere autonome, dei policlinici universitari, degli I.R.C.C.S. trasmettono almeno trimestralmente le informazioni contenute nel certificato alle regioni e province autonome di appartenenza.

8. I direttori sanitari degli istituti di cura pubblici e privati trasmettono tempestivamente alle aziende USL di evento le informazioni contenute nei certificati.

9. Le aziende USL di evento inviano almeno trimestralmente alla regione o alla provincia autonoma di appartenenza le informazioni contenute nel certificato.

10. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano definiscono modalità e tempi di trasmissione tempestiva delle informazioni contenute nel certificato all'azienda USL di residenza della puerpera, sia all'interno della stessa regione che in regione diversa dall'evento nascita.

11. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, dopo aver verificato la completezza, la congruenza e l'accuratezza delle informazioni rilevate, inviano almeno semestralmente al Ministero della sanità - Direzione generale del sistema informativo e statistico e degli investimenti strutturali e tecnologici, su supporto magnetico, secondo il tracciato record e le modalità stabiliti nell'allegato, le informazioni rilevate attraverso il certificato, prive degli elementi identificativi diretti, che costituiscono debito informativo nei confronti del livello centrale.

12. Il Ministero della sanità trasmette all'ISTAT copia dell'archivio costituito, in applicazione del comma 11, privo degli elementi identificativi diretti.

Art. 2.

1. In caso di nati morti a cura del medico accertatore viene compilata la sezione D del certificato, comunque integrata - quando siano state riscontrate anche malformazioni - dalla compilazione della sezione E.

Art. 3.

1. In presenza di nati vivi con malformazioni congenite viene compilata, da parte del medico accertatore, la sezione E del certificato, che sostituisce il "modello 51 sanità pubblica", concernente la denuncia di nato con malformazioni congenite, quale strumento di base utile per la rilevazione dei dati essenziali.

2. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano stabiliscono le modalità per garantire che le informazioni dei certificati dei nati con malformazioni pervengano ai registri per le malformazioni congenite di competenza territoriale, ai quali afferiscono anche i dati raccolti ai sensi dell'articolo 1, punto 4, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 luglio 1999.

Art. 4.

1. I dati idonei ad identificare anche indirettamente i soggetti interessati sono comunque trattati nel rispetto dei principi contenuti nell'articolo 3, comma 4 e comma 5 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 135.

2. Le strutture pubbliche e private coinvolte nel flusso dei dati relativi al certificato individuano al loro interno i soggetti responsabili e incaricati del trattamento dei dati personali ai sensi degli articoli 8 e 19 della legge 31 dicembre 1996, n. 675, ed adottano le misure minime di sicurezza individuate ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 1999, n. 318.

Art. 5.

1. Il decreto ministeriale 19 aprile 1978 è abrogato.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Roma, 16 luglio 2001

Il Ministro: Sirchia

Visto, il Guardasigilli: Castelli

 

 

ALLEGATO

DEFINIZIONE E CODIFICA DELLE INFORMAZIONI CONTENUTE NELLO SCHEMA ESEMPLIFICATIVO DEL CERTIFICATO DI ASSISTENZA AL PARTO.

Sezione generale

Regione.

La regione o provincia autonoma è identificata dal medesimo codice utilizzato nei modelli di rilevazione delle attività gestionali ed economiche delle aziende unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere ai sensi del decreto del Ministro della sanità 23 dicembre 1986 e successive modificazioni ed mtegrazioni. Il codice è costituito da 3 caratteri.

Istituto/azienda ospedaliera.

L'istituto è identificato dallo stesso codice utilizzato nei modelli di rilevazione delle attività gestionali ed economiche delle aziende USL e delle aziende ospedaliere (HSP11 e HSP 11-bis). Il codice è costituito da 5 caratteri dei quali i primi tre sono costituiti da un progressivo numerico attribuito in ambito regionale e i rimanenti due costituiscono un ulteriore progressivo che individua le singole strutture del complesso ospedaliero, secondo quanto previsto nel modello HSP 11-bis.

Omettere il campo nel caso in cui il parto non sia avvenuto all'interno di un istituto di cura.

Azienda USL.

Indicare il codice dell'azienda USL nella quale è avvenuto l'evento parto. Il codice, a tre caratteri, è lo stesso utilizzato nei modelli di rilevazione delle attività gestionali ed economiche delle aziende USL e delle aziende ospedaliere.

Comune di evento.

Per la codifica del comune di evento utilizzare il codice ISTAT, nel quale i primi tre caratteri individuano la provincia e i successivi tre un progressivo all'interno di ciascuna provincia che identifica il singolo comune.

Cognome della puerpera.

Indicare il cognome da nubile della puerpera. Si ammette un massimo di 20 caratteri.

In caso di donna che vuole partorire in anonimato (figlio non riconosciuto o di filiazione ignota) indicare il codice 999 per "Donna che non vuole essere nominata".

Deve essere comunque assicurato un raccordo tra il certificato di assistenza al parto privo dei dati idonei ad identificare la donna che non consente di essere nominata con la cartella clinica custodita presso il luogo dove è avvenuto il parto.

Nome della puerpera.

Indicare il nome della puerpera. Si ammette un massimo di 20 caratteri.

Il nome della puerpera non va riportato in caso di donna che non vuole essere nominata.

In caso di "Donna che non vuole essere nominata" vale quanto precisato alla voce "Cognome della puerpera".

Codice sanitario individuale della puerpera.

Il codice sanitario individuale, per i cittadini italiani, è costituito dal codice fiscale (legge n. 412/1991) ed è composto da 16 caratteri.

In caso di "Donna che non vuole essere nominata" il codice sanitario individuale non va riportato; vale, comunque, quanto precisato alla voce "Cognome della puerpera".

Sezione A - Informazioni socio-demografiche sul/sui genitore/i

Data di nascita della madre.

La data di nascita va riportata, riempiendo tutti gli otto caratteri previsti: i primi due caratteri indicano il giorno, i successivi due il mese, gli ultimi quattro l'anno.

In caso di "Donna che non vuole essere nominata" indicare solo l'anno di nascita e non il giorno ed il mese.

Cittadinanza della madre.

Per indicare la cittadinanza utilizzare il seguente codice a tre caratteri:

100 per la cittadinanza italiana;

codice Stato estero definito dal Ministero dell'interno (elenco A).

Comune di nascita della madre.

Per la codifica del comune di nascita valgono le stesse indicazioni descritte per il comune di evento. Nel caso in cui la madre sia nata in un Paese straniero indicare il codice 999 al posto della provincia, seguito dal codice dello Stato estero definito dal Ministero dell'interno per l'anagrafe della popolazione (elenco A).

In caso di "Donna che non vuole essere nominata" indicare solo i primi tre caratteri che individuano la provincia, secondo il codice ISTAT.

Comune di residenza della madre.

Per la codifica del comune di residenza valgono le stesse indicazioni descritte per il comune di evento.

In caso di donna che vuole partorire in anonimato (figlio non riconosciuto o di filiazione ignota) indicare nei primi tre caratteri che individuano la provincia, secondo il codice ISTAT, il codice 999 per "Donna che non vuole essere nominata".

Regione e azienda USL di residenza della madre.

Indicare il codice della regione e dell'azienda USL di residenza della madre. Ciascun codice, a tre caratteri, è lo stesso utilizzato nei modelli di rilevazione delle attività gestionali ed economiche delle aziende USL e delle aziende ospedaliere.

Titolo di studio della madre.

Codici da utilizzare:

laurea: 1;

diploma universitario o laurea breve: 2;

diploma di scuola media superiore: 3;

diploma di scuola media inferiore: 4;

licenza elementare o nessun titolo: 5.

Condizione professionale/non professionale della madre.

Con la condizione professionale si intende rilevare la condizione professionale (occupato/non occupato), la posizione nella professione e il ramo di attività economica. Il codice, a tre cifre, è così costituito:

1a cifra —

occupato: 1;

disoccupato: 2;

in cerca di prima occupazione: 3;

studente: 4;

casalinga: 5;

altra condizione (ritirato dal lavoro, inabile, ecc.): 6.

Se occupata compilare 2a (posizione nella professione) e 3a (ramo di attività economica) cifra:

2a cifra —

imprenditore o libero professionista: 1;

altro lavoratore autonomo: 2;

lavoratore dipendente: dirigente o direttivo: 3;

lavoratore dipendente: impiegato: 4;

lavoratore dipendente: operaio: 5;

altro lavoratore dipendente (apprendista, lavoratore a domicilio, ecc.): 6.

3a cifra —

agricoltura, caccia e pesca: 1;

industria: 2;

commercio, pubblici servizi, alberghi: 3;

pubblica amministrazione: 4;

altri servizi privati: 5.

Stato civile della madre.

Indicare:

nubile: 1;

coniugata: 2;

separata: 3;

divorziata: 4;

vedova: 5.

Data di matrimonio.

Se trattasi di donna coniugata indicare il mese e l'anno dell'unico o ultimo matrimonio.

Precedenti concepimenti.

Indicare se la donna ha avuto, prima del presente parto, altri concepimenti.

Numero parti precedenti.

Indicare il totale dei parti avuti dalla donna precedentemente al presente.

Nati vivi.

Indicare il numero dei nati vivi.

Nati morti.

Indicare il numero dei nati morti.

Numero aborti spontanei.

Indicare il numero di eventuali aborti spontanei.

Numero aborti IVG.

Indicare il numero di eventuali IVG.

Tagli cesarei precedenti.

Indicare il numero dei tagli cesarei.

Data ultimo parto.

Indicare la data dell'ultimo parto avuto dalla donna utilizzando il codice a otto caratteri: giorno, mese e l'anno.

Data di nascita del padre.

La data di nascita va riportata, riempiendo tutti gli otto caratteri previsti: i primi due caratteri indicano il giorno, i successivi due il mese, gli ultimi quattro l'anno.

Cittadinanza del padre.

Valgono le medesime considerazioni viste per la cittadinanza della madre.

Comune di nascita del padre.

Valgono le medesime considerazioni viste per il comune di nascita della madre.

Titolo di studio del padre.

Valgono le medesime considerazioni viste per il titolo di studio della madre.

Condizione professionale/non professionale del padre.

Valgono le medesime considerazioni viste per la condizione professionale della madre.

Consanguineità tra madre e padre.

Nel caso di consanguineità tra i genitori precisare se:

sono parenti di 4o grado (figli di fratelli/sorelle): 1;

sono parenti di 5o grado (coniuge sposato con figlia/figlio di un suo primo cugino): 2;

sono parenti di 6o grado (secondi cugini): 3.

Sezione B - Informazioni sulla gravidanza

Visite di controllo in gravidanza.

Specificare se la partoriente ha effettuato durante la gravidanza:

nessuna visita di controllo: 1;

fino a 4 visite di controllo (minori o uguali a 4): 2;

più di 4 visite di controllo: 3.

Prima visita di controllo in gravidanza.

Specificare il numero di settimane compiute nella quale è avvenuta la prima visita (di accertamento e controllo) della gravidanza.

Numero di ecografie.

Specificare il numero di ecografie effettuate in gravidanza. In caso di un numero maggiore di 9, indicare 9.

Indagini prenatali.

Per ciascuna indagine in elenco indicare se è stata effettuata o meno con:

si: 1;

no: 2.

Decorso della gravidanza.

Indicare se la gravidanza ha avuto un decorso fisiologico oppure patologico:

fisiologico: 1;

patologico: 2.

Per gravidanza a decorso patologico s'intende la gravidanza in cui si sia verificata morbilità materno-fetale.

Difetto di accrescimento fetale.

Per difetto di accrescimento fetale si intende il rallentato accrescimento intrauterino (valori inferiori al 10o percentile) diagnosticato in fase pre-natale.

Indicare:

si: 1;

no: 2.

Concepimento con tecnica di procreazione medico-assistita.

Indicare se il concepimento ha avuto luogo con l'applicazione di una tecnica di procreazione medico-assistita:

si: 1;

no: 2.

Metodo di procreazione medico-assistita.

Nel caso il concepimento sia avvenuto attraverso l'utilizzo di tecniche di riproduzione medicoassistita specificare il metodo seguito:

solo trattamento farmacologico per induzione dell'ovulazione: 1;

IUI (Intra Uterine Insemination) metodica di procreazione medico-assistita consistente nel trasferimento di gameti maschili nella cavità uterina: 2;

GIFT (Gamete IntraFallopian Transfer) metodica di procreazione medico-assistita consistente nel trasferimento di gameti (maschili e femminili) nelle tube di Falloppio, generalmente per via laparoscopica: 3;

FIVET (Fertilization in Vitro and Embryo Trasnsfer) metodica di procreazione medico-assistita che prevede la fecondazione in vitro ed il trasferimento degli embrioni così ottenuti nell'utero: 4;

ICSI (Intra Cytoplasmic Sperm Injection) metodica di procreazione medico-assistita che prevede la fecondazione in vitro tramite iniezione di uno spermatozoo nel citoplasma di un ovocita ed il trasferimento degli embrioni cosi ottenuti nell'utero: 5;

Altre tecniche: 6.

Età gestazionale.

Specificare il numero di settimane compiute di amenorrea.

Sezione C - Informazioni sul parto e sul neonato

Sezione C1 - Informazioni sul parto

Luogo del parto.

Indicare:

se il parto è avvenuto in un istituto di cura pubblico o privato: 1;

se il parto è avvenuto in un'abitazione privata: 2;

se il parto è avvenuto in un'altra struttura di assistenza: 1;

se il parto è avvenuto altrove (strada, mezzi di trasporto, ecc.): 4.

Modalità del travaglio.

Indicare se il travaglio è avvenuto in modo:

spontaneo: 1;

indotto: 2.

Tipo induzione.

Indicare se il travaglio è stato indotto:

con metodo farmacologico: 1;

amnioressi: 2.

Presentazione del neonato.

Indicare:

vertice: 1;

podice: 2;

fronte: 3;

bregma: 4;

faccia: 5;

spalla: 6.

Modalità del parto.

Indicare se il parto è avvenuto:

in modo spontaneo: 1;

con taglio cesareo d'elezione: 2;

con taglio cesareo in travaglio: 3;

con uso di forcipe: 4;

con uso di ventosa: 5;

in altro modo: 6.

Data del parto.

Indicare la data con codice a 12 cifre (giorno, mese, anno, ora, minuti).

Genere del parto.

Indicare se trattasi di:

parto semplice: 1;

parto plurimo: 2.

Numero nati maschi.

Nel caso di parto plurimo precisare il numero dei nati di sesso maschile.

Numero nati femmine.

Nel caso di parto plurimo precisare il numero dei nati di sesso femminile.

Personale sanitario presente al parto.

Per ciascuna professionalità in elenco segnalare la presenza/ assenza con:

si: 1;

no: 2.

Presenza in sala parto.

Indicare se durante il parto era presente una tra le persone indicate:

padre del neonato: 1;

altra persona di famiglia della partoriente: 2;

altra persona di fiducia della partoriente: 3.

Profilassi Rh.

Indicare l'effettuazione o meno dell'immunoprofilassi:

si: 1;

no: 2.

Sezione C2 - Informazioni sul neonato

In caso di parto plurimo tale sezione va compilata per ogni nato.

Sesso del neonato.

Indicare:

maschio: 1;

femmina: 2.

Tipo genitali esterni.

Indicare il tipo di genitali:

maschili: 1;

femminili: 2;

indeterminati: 3.

Numero d'ordine del nato nel presente parto.

Nel caso di parto plurimo indicare l'ordine di nascita.

Considerare anche i nati morti.

Peso.

Indicare il peso in grammi.

Lunghezza.

Indicare la lunghezza in centimetri.

Circonferenza cranica.

Indicare la circonferenza cranica in centimetri.

Vitalità.

Specificare se trattasi di:

nato vivo: 1;

nato morto: 2.

Punteggio Apgar.

Indicare il punteggio attribuito al neonato dopo 5 minuti secondo il metodo di Apgar.

Necessità di rianimazione.

Indicare se si è presentata la necessità di rianimare il neonato:

si: 1;

no: 2.

Presenza di malformazione.

Indicare:

si: 1;

no: 2.

Sezione D - Informazioni sulle cause di nati-mortalità

Le informazioni di carattere clinico interessanti il feto, la madre, il padre, ecc. devono essere specificate per esteso e codificate utilizzando le voci ed i codici della Classificazione delle malattie, dei traumatismi, degli interventi chirurgici e delle procedure diagnostiche e terapeutiche ICD 9 CM e successivi aggiornamenti.

In generale assegnare il codice a 5 caratteri della classificazione. Solo quando ciò non è possibile utilizzare codici a 4 caratteri. Per la descrizione sono disponibili 40 caratteri.

Malattia o condizione morbosa principale del feto.

Indicare la condizione morbosa principale del feto utilizzando il codice a 5 caratteri della predetta Classificazione.

Altra malattia o condizione morbosa del feto.

Indicare altra malattia o condizione morbosa del feto utilizzando il codice a 5 caratteri della predetta Classificazione.

Malattia o condizione morbosa principale della madre interessante il feto.

Indicare la principale condizione morbosa della madre interessante il feto utilizzando il codice a 5 caratteri della predetta Classificazione.

Altra malattia o condizione morbosa della madre interessante il feto.

Indicare altra malattia o condizione morbosa della madre interessante il feto utilizzando il codice a 5 caratteri della predetta Classificazione.

Altra circostanza rilevante.

Indicare altra condizione che, a giudizio del medico, pur non rientrando nelle voci precedenti risulta rilevante ai fini del decesso. Utilizzare il codice a 5 caratteri.

Momento della morte.

Indicare:

se la morte è avvenuta prima del travaglio: 1;

se la morte è avvenuta durante il travaglio: 2;

se la morte è avvenuta durante il parto: 3;

se il momento della morte è sconosciuto: 4.

Esecuzione esami strumentali in caso di nati morti con malformazioni.

Indicare se sono stati effettuati o meno esami strumentali:

si: 1;

no: 2.

Esecuzione fotografie in caso di nati morti con malformazioni.

Indicare se sono state effettuate o meno fotografie:

si: 1;

no: 2.

Riscontro autoptico.

Indicare:

se la causa di morte individuata è stata confermata dall'autopsia: 1;

se il risultato dell'autopsia sarà disponibile in seguito: 2;

se l'autopsia non è stata effettuata: 3.

Sezione E - Informazioni sulla presenza di malformazioni

Malformazioni diagnosticate.

Utilizzare i codici di malformazione congenita della Classificazione delle malattie, dei traumatismi degli interventi chirurgici e delle procedure diagnostiche e terapeutiche ICD 9 CM e successivi aggiornamenti.

È possibile indicare al massimo 3 malformazioni.

Cariotipo del nato.

Specificare per esteso la diagnosi citogenetica effettuata al fine di identificare anomalie cromosomiche numeriche e strutturali.

Età gestazionale alla diagnosi di malformazione.

Indicare l'età di gestazione, in settimane compiute, in cui è stata diagnosticata la malformazione.

Età neonatale alla diagnosi di malformazione.

Indicare l'età neonatale, in giorni compiuti, in cui è stata diagnosticata la malformazione.

Eventuali malformazioni in famiglia.

Indicare la presenza/assenza di malformazioni nei familiari in elenco:

si: 1;

no: 2.

Malattie insorte in gravidanza.

Utilizzare il codice ICD 9 CM per indicare le malattie rilevanti insorte durante la gravidanza. Sono previste 2 possibilità di codifica.

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MODALITÀ DI TRASMISSIONE DEI DATI CONTENUTI NEI CERTIFICATI DI

ASSISTENZA AL PARTO DALLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME AL MINISTERO DELLA SANITÀ (TRACCIATO RECORD).

Si riporta di seguito il tracciato record che indica il formato dei dati che devono essere trasmessi dalle regioni e dalle province autonome al Ministero della sanità.

Sezione generale

Regione | AN 3

Codice Istituto/Azienda ospedaliera | AN 5

Azienda USL | AN 3

Comune di evento | AN 6

Codice sanitario individuale della puerpera | AN 16

Sezione A - Informazioni socio-demografiche sul/sui genitore/i

Data di nascita della madre | data 8

Cittadinanza della madre | AN 3

Comune di nascita della madre | AN 6

Comune di residenza della madre | AN 6

Regione e azienda USL di residenza della madre | AN 6

Titolo di studio della madre | AN 1

Condizione professionale/non professionale della madre | AN 3

Stato civile della madre | AN 1

Data di matrimonio | data 5

Precedenti concepimenti | AN 1

Numero parti precedenti | N 2

Nati vivi | N 2

Nati morti | N 2

Numero aborti spontanei | N 2

Numero IVG | N 2

Tagli cesarei precedenti | N 2

Data ultimo parto | data 8

Data di nascita del padre | data 8

Cittadinanza del padre | AN 3

Comune di nascita del padre | AN 6

Titolo di studio del padre | AN 1

Condizione professionale/non professionale del padre | AN 3

Consanguineità tra madre e padre | AN 1

Sezione B - Informazioni sulla gravidanza

Visite di controllo in gravidanza | AN 1

Prima visita in gravidanza | N 2

Numero di ecografie | N 1

Aminiocentesi | AN 1

Villi coriali | AN 1

Fetoscopia/funicolocentesi | AN 1

Ecografia > 22 settimane | AN 1

Decorso della gravidanza | AN 1

Difetto di accrescimento fetale | AN 1

Concepimento con tecnica di procreazione medico-assistita | AN 1

Metodo di procreazione medico-assistita | AN 1

Età gestazionale | N 2

Sezione C - Informazioni sul parto e sul neonato

Sezione C1 - Informazioni sul parto

Luogo del parto | AN 1

Modalità del travaglio | AN 1

Tipo induzione | AN 1

Presentazione del neonato | AN 1

Modalità del parto | AN 1

Data del parto | data 12

Genere del parto | AN 1

N. nati maschi | N 1

N. nati femmine | N 1

Ostetrica/o | AN 1

Ostetrico-ginecologo | AN 1

Pediatra/neonatologo | AN 1

Anestesista | AN 1

Altro personale sanitario | AN 1

Presenza in sala parto | AN 1

Sezione C2 - Informazioni sul neonato

Sesso neonato | AN 1

Tipo genitali esterni | AN 1

Numero d'ordine | AN 1

Peso | N 4

Lunghezza | N 2

Circonferenza cranica | N 2

Vitalità | AN 1

Punteggio Apgar | N 2

Necessità di rianimazione | AN 1

Presenza di malformazione | AN 1

Profilassi Rh | AN 1

Sezione D - Informazioni sulle cause di nati-mortalità

Malattia principale del feto |AN 5

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Descrizione malattia principale del feto |AN 40

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Altra malattia del feto |AN 5

---------------------------------------------------------------------

Descrizione altra malattia del feto |AN 40

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Malattia principale della madre interessante il feto |AN 5

---------------------------------------------------------------------

Descrizione malattia principale della madre interessante il |

feto |AN 40

---------------------------------------------------------------------

Altra malattia della madre interessante il feto |AN 5

---------------------------------------------------------------------

Descrizione altra malattia della madre interessante il feto |AN 40

---------------------------------------------------------------------

Altra circostanza rilevante |AN 5

---------------------------------------------------------------------

Descrizione altra circostanza rilevante |AN 40

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Momento della morte |AN 1

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Esecuzione esami strumentali in caso di malformazioni |AN 1

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Esecuzione fotografie in caso di malformazioni |AN 1

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Riscontro autoptico |AN 1

Sezione E - Informazioni sulla presenza di malformazioni

Malformazioni diagnosticata 1 | AN 5

Malformazioni diagnosticata 2 | AN 5

Malformazioni diagnosticata 3 | AN 5

Cariotipo | AN 40

Età gestazionale alla diagnosi di malformazione | N 2

Età neonatale alla diagnosi di malformazione | N 2

Malformazioni fratelli | AN 1

Malformazioni madre | AN 1

Malformazioni padre | AN 1

Malformazioni genitori madre | AN 1

Malformazioni genitori padre | AN 1

Malformazioni parenti madre | AN 1

Malformazioni parenti padre | AN 1

Malattie insorte in gravidanza 1 | AN 5

Descrizione malattie insorte in gravidanza 1 | AN 40

Malattie insorte in gravidanza 2 | AN 5

Descrizione malattie insorte in gravidanza 2 | AN 40

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ELENCO A (codici Paesi esteri)

 

EUROPA (UE Unione europea)

Austria 203

Belgio 206

Danimarca 212

Finlandia 214

Francia 215

Germania 216

Grecia 220

Irlanda 221

Lussemburgo 226

Paesi Bassi 232

Portogallo 234

Regno Unito 219

Spagna 239

Svezia 240

EX-URSS

Armenia 358

Azebaigian 359

Bielorussia 256

Estonia 247

Georgia 360

Kazakistan 356

Kirghizistan 361

Lettonia 248

Lituania 249

Moldavia 254

Russia 245

Tagikistan 362

Turkmenistan 364

Ucraina 243

Uzbekistan 357

ALTRI PAESI EUROPEI

Albania 201

Andorra 202

Bosnia-Erzegovina 252

Bulgaria 209

Repubblica Ceca 257

Cipro 315

Città del Vaticano 246

Croazia 250

Islanda 223

Jugoslavia (Serbia Montenegro) 224

Liechtenstein 225

Macedonia 253

Malta 227

Monaco 229

Norvegia 231

Polonia 233

Romania 235

San Marino 236

Slovacchia 255

Slovenia 251

Svizzera 241

Turchia 351

Ungheria 244

AFRICA

Algeria 401

Angola 402

Benin 406

Bostwana 408

Burkina Faso 409

Burundi 410

Camerun 411

Capo Verde 413

Centrafrica 414

Ciad 415

Comore 417

Congo 418

Costa d'Avorio 404

Egitto 419

Eritrea 466

Etiopia 420

Gabon 421

Gambia 422

Ghana 423

Gibuti 424

Guinea 425

Guinea Bissau 426

Guinea Equatoriale 427

Kenia 428

Lesotho 429

Liberia 430

Libia 431

Madagascar 432

Malawi 434

Mali 435

Marocco 436

Mauritania 437

Maurizio 438

Mozambico 440

Namibia 441

Niger 442

Nigeria 443

Ruanda 446

Sao Tomè e Principe 448

Seicelle 449

Senegal 450

Sierra Leone 451

Somalia 453

Sud Africa 454

Sudan 455

Swaziland 456

Tanzania 457

Togo 458

Tunisia 460

Uganda 461

Zaire 463

Zambia 464

Zimbawe 465

AMERICA

Antigua e Barbuda 503

Argentina 602

Bahamas 505

Barbados 506

Belize 507

Bolivia 604

Brasile 605

Canada 509

Cile 606

Colombia 608

Costarica 513

Cuba 514

Dominica 515

El Salvador 517

Equador 609

Giamaica 518

Grenada 519

Guyana 612

Guatemala 523

Haiti 524

Honduras 525

Messico 527

Nicaragua 529

Panama 530

Paraguay 614

Perù 615

Repubblica Dominicana 516

S. Christopher e Nevis 534

S. Vincent e Grenadine 533

Saint Lucia 532

Stati Uniti d'America 536

Suriname 616

Trinidad e Tobago 617

Uruguay 618

Venezuela 619

ASIA

Afganistan 301

Arabia Saudita 302

Barhein 304

Bangladesh 305

Bhutan 306

Brunei 309

Cambogia 310

Cina Popolare 314

Corea del Nord 319

Corea del Sud 320

Emirati Arabi Uniti 322

Filippine 323

Giappone 326

Giordania 327

India 330

Indonesia 331

Iran 332

Iraq 333

Israele 334

Kuwait 335

Laos 336

Libano 337

Maldive 339

Malesia 340

Mongolia 341

Myanmar (Birmania) 307

Nepal 342

Oman 343

Pakistan 344

Qatar 345

Singapore 346

Siria 348

Sri Lanka (Ceylon) 311

Taiwan 383

Thailandia 349

Vietnam 353

Yemen 354

AUSTRALIA E OCEANIA

Australia 701

Figi 703

Kiribati 708

Nauru 715

Nuova Zelanda 719

Papuasia-Nuova Guinea 721

Salomone 725

Samoa 727

Tonga 730

Tuvalu 731

Vanuatu 732

apolide 999

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SOMMARIO ALLEGATO

Schema esemplificativo di base certificato di assistenza al parto.

Definizione e codifica delle informazioni contenute nello schema esemplificativo di base del certificato di assistenza al parto.

Modalità di trasmissione dei dati contenuti nei certificati di assistenza al parto dalle regioni e province autonome al Ministero della sanità (tracciato record).

Elenco A (codici Paesi esteri).

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